"Jill (Hannah John-Kamen) e Wesker (Tom Hopper) saranno una coppia in questo film. Questa informazione proviene da un recente proiezione di prova che ha riscontrato risultati positivi con il pubblico presente in sala".

Tears of Themis è un otome game free-to-play sviluppato e pubblicato da miHoYo. Il gioco è stato rilasciato per Android e iOS a luglio 2021. La versione cinese del gioco è stata rilasciata a luglio 2020, un anno prima rispetto alla versione mondiale.

Tears of Themis ha una serie di meccaniche diverse. La storia principale è narrata sotto forma di visual novel. I casi vengono analizzati attraverso la ricerca di prove sulla scena del crimine e l'interrogatorio degli NPC coinvolti in esso. Ogni capitolo termina con un processo in tribunale, in cui il giocatore deve presentare prove che dimostrino l'innocenza dell'imputato.

Durante ogni capitolo, il giocatore deve affrontare dei dibattiti con vari NPC utilizzando le carte che potrà collezionare attraverso il sistema gacha e spendendo apposite gemme definite "Visions". Ogni carta ha un attributo che permette al main character del gioco di completare i dibattiti, utilizzando tre diversi attributi, che sono: Intuizione, Logica ed Empatia (l'Intuizione batte la Logica, la Logica batte l'Empatia e l'Empatia batte l'Intuizione). Le carte possono essere livellate per aumentare le statistiche degli attributi o aumentare la loro competenza nelle abilità. Le carte acquisiscono punti esperienza anche dopo aver concluso con successo i dibattiti.

La parte "romance" del gameplay è narrata attraverso storie secondarie che esplorano la caratterizzazione dei quattro protagonisti maschili. In modo simile a Mystic Messenger, il giocatore riceve anche messaggi vocali e di testo da loro (ovviamente è il main character a ricevere tali messaggi sul suo smartphone).

Il doppiaggio al momento è disponibile nelle seguenti versioni: cinese semplificato, cinese tradizionale, giapponese e coreano. Il gioco è localizzato solamente in lingua inglese.

La storia di Tears of Themis si svolge in un'ambientazione fantascientifica nella città immaginaria di Stellis. Il giocatore assume il ruolo di un'avvocatessa che dovrà difendere varie persone innocenti coinvolte in un procedimento penale. Un mistero generale si svolge nel corso di ogni capitolo della storia principale. Quattro diversi personaggi la assistono nei casi.

Stellis, una città nata dalla collisione di varie civiltà.

La tecnologia moderna le ha permesso di avere le proprie radiose luci al neon, ma ha anche proiettato lunghe ombre di oscurità. Ultimamente, c'è stato un aumento anomalo del numero di casi di malattie mentali e di casi che minacciano la sicurezza sociale di Stellis. Molti cittadini buoni ed onesti sono diventati in qualche modo violenti e volubili. Questi casi possono essere stati registrati, ma spesso vengono sommersi da una marea di dati. Eppure qualcuno se ne è accorto e li ha stilati per un'analisi dettagliata...Con il nome in codice "X-NOTE", il progetto mira a rimuovere strati di dati oscuranti e rivelare la verità celata.

Quando tutto sarà messo sull'ago della bilancia della legge al cospetto della Dea della Giustizia, sarai tu a vagliare i loro crimini.

Dato che ho letto teorie contraddittorie sul fatto che il bambino sia Helios o Selene, la mia (!) opinione è che il bambino sia semplicemente chiamato "il bambino" nella scena dell'incidente perché entrambe le cose potrebbero essere vere: la madre che guida l'auto è Selene e il bambino in macchina è suo figlio, Helios - e allo stesso tempo la madre che guida l'auto è Theia e il bambino (in questo caso bambina) è Selene. Ci sono stati due incidenti stradali (forse uno dei quali è stato un tentativo di suicidio) e si intrecciano alla fine del gioco con tutte le loro implicazioni. Forse questo dualismo di per sé rende obsoleta la discussione sull'identità di genere, il bambino è sia ragazza che ragazzo.

Nel finale "normale", dopo aver sparato alla gigantesca sfera, vedi una creatura dotata di tentacoli e quattro occhi rossi che potrebbe essere solo l'incarnazione dello stessa pianeta Atropos. Nella mitologia greca Atropo è la responsabile del taglio dei fili della vita, di cui si è già ampiamente discusso. Ciò implica il controllo sul destino. Selene chiede "È questo che volevi che vedessi?", il che rafforza questa teoria - Atropos le fa rivivere sia la vita che ha vissuto con sua madre sia quella con suo figlio Helios allo stesso tempo, e non per l'eternità, ma proprio nei momenti in cui sta nuotando in superficie dopo il suo incidente (o nei brevi istanti in cui lo schermo diventa nero prima ancora che inizi a nuotare). Ecco perché la creatura/Atropos viene vista dopo l'incidente sott'acqua, è pronta a tagliare il filo della vita che unisce lei e il figlio. Il fatto che "il bambino" abbia un polpo giocattolo e che Atropos sia mostrato come una creatura tentacolare significa semplicemente che i destini di Selene e di suo figlio si sovrappongono fin dall'infanzia di lei.

Nella scena ambientata sul ponte, possiamo separare entrambi i loro destini mentre osserviamo la scena. Da una parte vediamo Selene, la madre che guida l'auto, mentre il bambino è suo figlio Helios. Probabilmente sta percorrendo lo stesso ponte su cui è avvenuto anche l'incidente provocato da Theia, e probabilmente due sono le cause di quello che avviene mentre Selene è alla guida; la prima causa dell'incidente potrebbe essere dovuta ad un flashback di quello che lei ha vissuto quando era insieme alla madre Theia, ecco perché vede l'astronauta lì, in quanto è il ricordo del trauma stesso, che la spaventa e la fa andare fuori strada. Questa invece è la probabile seconda causa: potrebbe essersi resa conto di essere diventata come Theia: scostante e indifferente nei confronti del figlio, oltre che essere un astronauta. Sta ignorando ciò che Helios ha da dire dal sedile posteriore. Nel vero finale vediamo Selene "vivere la scena" proprio dal punto di vista dell'astronauta, il che conferma il fatto che è diventata proprio come sua madre. La domanda del bambino ("Vedi la Pallida Ombra?") serve a dimostrare che stiamo osservando entrambi gli incidenti. Per il bambino (Helios/Selene) l'astronauta è solo un'ombra bianca che appare dal nulla in mezzo alla strada e che viene illuminata dai fari dell'auto, per Selene invece è un'immagine molto reale poiché è l'incarnazione della sua lontana madre e del ricordo traumatico (nota a margine: ecco perché nel "vero finale" Selene urla a sua madre intimandole di lasciarla in pace, è perseguitata dal ricordo di lei e di quell'incidente che ora ha causato quello in cui è coinvolto Helios). Ma poichè anche Helios può percepire l'ombra, il messaggio di fondo è che il bambino allo stesso tempo è Selene da bambina, in macchina con Theia, che vede scorci del suo futuro (e Helios lo chiede involontariamente come promemoria metaforico: stai diventando come tua madre).

Dopo l'inciidente, "Atropos" è pronto a tagliare entrambi i fili della loro vita; il finale normale mostra che entrambi stanno (probabilmente) affogando. Poi inizia il gioco, Selene affronta in maniera del tutto metaforica sia il suo vecchio trauma che il fatto che abbia appena lasciato morire suo figlio Helios in una battaglia apparentemente infinita. Il "vero finale" mostra in parte una vittoria perché alla fine Selene ha (letteralmente e metaforicamente) accettato il suo destino, rendendole possibile affrontare la propria situazione e nuotare fino in cima al lago. Quando sta per emergere in superficie grida il nome di Helios, visto che lo ha abbandonato sott'acqua - cosa che ci viene fatta ricordare dopo ogni schianto sul pianeta dalla dicitura: "ABBANDONATO HELIOS".

Nel gioco Selene insegue la Pallida Ombra perché è parte integrante del suo destino. Nella vita reale è già diventata come sua madre, quindi è già diventata la "Pallida Ombra" di cui parlava Helios. Non può scegliere di non individuarla, è una cosa che ha già fatto nella vita reale. Inoltre, inseguire la Pallida Ombra per la "Selene bambina" avrebbe potuto significare solo questo: ottenere l'approvazione di sua madre. Per questo motivo vediamo la scena nella casa in cui cerca di raccontare una storia interessante per ottenere il suo affetto - la stessa cosa vale per Helios, che invece tenta di ottenere l'approvazione di Selene.. Un'altra interpretazione potrebbe essere invece questa: inseguire la Pallida Ombra in realtà consiste soltanto nel "chiudere il cerchio", il che avrebbe senso anche perché questa ricerca - che viviamo nel corso del gioco - viene innescata dopo il trauma/flashback dell'incidente sul ponte e ora deve solo fare due cose: accettare la realtà dei fatti o morire, affrontare i suoi demoni interiori o annegare proprio lì. Questo spiegherebbe anche il motivo per il quale la fuga dal pianeta Atropos avviente solo dopo il terzo boss, più o meno a metà del gioco: nel 50% di esso cerca di affrontare il proprio passato (il trauma subito per colpa di Theia), nel restante 50% affronta ciò che è appena successo (l'incidente con Helios). Dopodiché la musica la conduce dal boss Issione e questa la si può considerare come un invito a non temere il mietitore, nel suo significato letterale, e compiere un passo verso la realtà visto che è stata appena trasmessa dall'autoradio. L'unica cosa rimasta - e probabilmente il culmine della lotta delle varie Selene - è rendersi conto che non può salvare suo figlio, e dopo aver affrontato l'ultimo boss riprende conoscenza.

Selene e sua madre Theia hanno avuto un incidente d'auto quando la protagonista era solo una bambina. Esso ha provocato lesioni alla colonna vertebrale di Theia. Sua madre era un'astronauta, ma non poteva continuare a compiere il suo lavoro a causa delle ferite riportate. In seguito è diventata violenta, causando il primo vero trauma di Selene. La protagonista diventa poi una ragazza molto ambiziosa e vuole diventare un'astronauta anche per via delle pressioni di sua madre e per il fatto che vuole ottenere finalmente la sua approvazione. Selene ha poi un figlio, Helios, che vede solo come un peso. Lo trascura mentre cerca di seguire le sue ambizioni, "ripetendo i peccati di sua madre" (lo stesso nome del trofeo per l'atto 2). Alla fine decide di schiantarsi in acqua causando la morte di suo figlio. Il suo ricordo (quello che vediamo nel normal ending) cela il fatto che ha deciso di compiere quel gesto efferato, perché non può vivere con quel pensiero. Ci sono più indicazioni che sia stata proprio lei a causare l'incidente. Selene è la dea della luna. La luce della luna piena provoca "la Pallida Ombra" in mezzo alla strada. Nel vero finale vediamo che lei è l'astronauta (immaginario) sulla strada, che fa schiantare l'auto. Anche il riflesso del suo viso all'interno dell'elmo sottolinea questa realizzazione. Poco prima dello schianto, aggiusta lo specchietto. Decide di non concentrarsi su suo figlio, ma su se stessa. Lei prende questa decisione per se stessa. Penso che il mostro nell'acqua sia sempre. La invita ad andare in acqua, in profondità. La trascina anche fuori dall'auto e le fa abbandonare suo figlio. La "pallida ombra" e il mostro le hanno fatto schiantare l'auto e lasciato morire suo figlio, il che è più facile da credere rispetto alla verità di ciò che è realmente accaduto. Anche il sole (Helios) deve tramontare perché la luna (Selene) sorga e risplenda.
Il loop infinito che subisce sul pianeta è una metafora della sua vita prima e dopo l'incidente. Fa schiantare la sua nave, Helios, proprio come ha fatto schiantare l'auto con Helios a bordo. Striscia fuori illesa, mentre Helios non si può più riparare (morto). Il nome del pianeta su cui atterra, 'Atropos' (inevitabilità), significa che il suo destino è ormai deciso ora che si è schiantata. Non può sfuggire a ciò che ha appena fatto accadere. Ogni volta che muore (quando si subisce un game over o quando si spegne il gioco), si sveglia al relitto che ha distrutto con le sue mani. Gli alieni xenomorfi sono un'altra metafora per Selene. Hanno plasmato il pianeta (come lei ha dato alla luce suo figlio), hanno lottato per l'ascensione (come lei ha lottato le sue ambizioni fuorvianti) e hanno distrutto ciò che possedevano (ha ucciso suo figlio). Questo spiega anche perché tutta la loro tecnologia funziona non appena lei interagisce con essa. Octo (il giocattolo di suo figlio) è una metafora per la sua colpa nei confronti del figlio. In ogni ciclo sta combattendo contro alieni simili a calamari per cercare di scappare dall'incidente che ha causato. Quando soccombe a quei nemici, rivive di nuovo lo schianto con Helios. Tutti i boss che hanno anche sembianze simili a quelle dei teschi sono metafore del trauma subito per colpa della madre, che lei cerca di superare anche dopo la sua morte. Dopo aver sconfitto il terzo boss, crede di poter fuggire, ma dopo 63 anni e 8 mesi di vita, torna esattamente al momento in cui ha provocato lo schianto: le 8:36. Non può sfuggire al ricordo di ciò che ha fatto. Più tardi continua a incontrare altri boss, indicando che non ha superato il trauma di sua madre e della morte del figlio anche se pensava di averlo già fatto. Alla fine si rende finalmente conto che l'incidente è stato opera sua. Inoltre, la statuetta dell'astronauta le dà una vita extra. Questa è una metafora del fatto che concentrarsi sulle sue ambizioni di diventare un'astronauta la distrae temporaneamente dalla morte di suo figlio.

Verso la fine del gioco, quando Mio è finalmente riunita con la sorella e pianificano la loro fuga, viene a conoscenza di un documento lasciato da un uomo che, visitando il villaggio, ha scoperto una cosa riguardante il rituale dei gemelli. Questo capovolge completamente il destino di Mio: invece di essere sacrificata, dev'essere lei a strangolare sua sorella gemella, destino che ha spinto molti gemelli precedenti alla pazzia e al suicidio.

In questa regione credono che i gemelli erano una volta un singolo essere, che è stato diviso in due alla nascita. La cerimonia si basa sulla convinzione che quando i due corpi saranno riuniti come uno solo, il/la Fanciullo/a otterrà il potere di una divinità. Il testo dice "la sorella maggiore deve ** la più giovane e buttarla nell'**". La parte ** deve fare riferimento alla parte più orribile del rituale, probabilmente una sorta di "sacrificio"

I gemelli hanno un ruolo importante nel rituale. Negli ultimi anni, il governo ha emanato un decreto che il primo gemello a venire fuori è il più anziano. Ogni regione possiede le proprie regole. Quando ho chiesto al Maestro della Cerimonia sulle regole del villaggio, ha sorriso e ha detto che la tradizione è tradizione. Questo villaggio pratica ancora la vecchia tradizione. Il gemello che nasce secondo è considerato il più vecchio.

Twins play an important part in the ritual.
In recent years, the government issued a decree that the first twin to come out is the eldest.
Each region used to have its own rule until that decree was made.
When I asked the Ceremony Master about the village's rules, he grinned and said that tradition is tradition.
This village still practices the old way.
The twin that is born second is considered the elder.

Hellish Abyss è un finale sommariamente positivo e che io ho trovato molto credibile. Yae e Sae si ricongiungono come fantasmi e decidono di inoltrarsi assieme nell’abisso. Mio però riesce a salvare Mayu, tuttavia guarda nell’Abisso. Dai documenti reperiti i giro, sappiamo bene che ai sacerdoti venivano cucite le palpebre proprio per non guardare “in basso” per non essere maledetti. Così Mio diviene ceca. In qualche modo c’è uno scambio di ruoli dove ora sarà Mayu a badare a lei. Anche questo finale ci sta perché è un lieto fine per le due sorelle, ma un po’ agrodolce per la povera Mio.

Mio utilizza il tunnel del tempio di Kureha, lasciando Mayu da sola. Durante la fuga sente una voce chiederle: "Mi stai lasciando di nuovo?" e ricordandosi quello che le ha detto Itsuki, evita di girarsi; però viene ingannata dalla voce di Mayu e quindi si gira, vedendo Sae che riesce a prenderla poiché paralizzata dalla paura. Mio si risveglia nel bosco da sola, chiamando Mayu senza ricevere risposta. Secondo questo finale, a detta di alcuni sviluppatori, Mayu sarebbe in realtà morta da tempo, nel momento in cui era caduta dal dirupo mentre lei e Mio giocavano a rincorrersi nel bosco da piccole; sarebbe in seguito apparsa nello stesso luogo come fantasma, trascinando la sorellina in un incubo da cui si sarebbe svegliata solo alla fine. La sequenza in questione, rientrante nel novero dei finali disponibili, conduce però a una schermata di autentico game over.

Siamo arrivati al finale secondo me più corretto (seguito solo da Hellish Abyss o al massimo i due negativi per rimanere in tema “horror game”) Mio e Mayu rimangono loro, soggiogate e coinvolte emotivamente alle sorti di Yae e Sae, però consapevoli che ognuna ha la sua vita e deve accettare di fare i conti con il passato. Sae e Yae trovano la pace, ricongiungendosi e conciliando i reciproci rimorsi e rancori.
Mio e Mayu si promettono nuovamente di non lasciarsi mai, ma questo non implicando di certo un macabro sacrificio malato.
Per me è il finale perfetto, molto bello e suggestivo, che mostra magnificamente quando una coppia di fratelli possa affrontare le avversità con amore e determinazione. Mio non ha mai abbandonato Mayu e smesso di sperare sebbene più volte avesse avuto la possibilità di farlo. Stesso vale per Mayu che vince la sua paura di “abbandono” che da sempre l’ha perseguitata per colpa di Sae.

Returnal è un videogioco di genere sparatutto in terza persona horror psicologico con elementi roguelike sviluppato da Housemarque e pubblicato da Sony Interactive Entertainment.
Il gioco è uno sparatutto horror psicologico in terza persona con elementi roguelite (che differisce dal roguelike poiché alla morte vengono mantenuti determinati progressi) ambientato in un'ambientazione futuristica. Il giocatore impersona Selene, una pilota spaziale equipaggiata di una tuta e armata di armi ad alta tecnologia, che si ritrova arenata su un pianeta alieno popolato da entità extraterrestri. Se si esaurisce l'integrità della tuta, Selene si accascierà a terra e verrà portata automaticamente al punto di partenza. La meccanica di resurrezione nel gameplay è legata alla distorsione del tempo e dello spazio provocato dal pianeta alieno, dato che la protagonista è bloccata in un infinito loop temporale, dove è costretta a risvegliarsi costantemente in un determinato luogo e orario già vissuto. Ogni morte tende a ricombinare l'ordine e la struttura dei biomi che circondano il giocatore, creando differenti ambientazioni dove tendono ad alternarsi con una differente sequenza ad ogni esplorazione del pianeta Atropos. Ad ogni azzeramento del ciclo temporale una parte specifica del proprio equipaggiamento (qualsiasi arma, reperti che influenzano caratteristiche/potenziamenti, denaro, chiavi necessarie ad aprire porte o casse) verrà irrimediabilmente rimosso dall'inventario, lasciando pochi e specifici oggetti (espansione dell'inventario per armi secondarie e Sfere di Etere, quest'ultime essenziali in quanto valuta più rara e importante del denaro). Il giocatore ha accesso ad una varietà di armi da fuoco, come il fucile a pompa, il cannone pesante, il lanciagranate, diversi tipi di carabine, armi da mischia come una spada e la pistola, quest'ultima essenziale dato che farà parte in modo permanente dell'arsenale iniziale del protagonista.
Selene Vassos è un'astronauta scelta dalla ASTRA Corporation per esplorare i confini dell'universo a bordo della sua navicella spaziale Helios. Durante l'investigazione di un particolare segnale denominato Pallida Ombra, la navicella è vittima di un'avaria ai motori costringendo Selene ad effettuare un atterraggio di fortuna sul pianeta FISCHER-265-I, conosciuto comunemente come Atropos.
L'obiettivo della protagonista diventerà quello di raggiungere ad ogni costo il segnale, nella speranza di poter mettersi in contatto con Astra e inviare le sue coordinate per ricevere soccorso. Esplorando le terre alquanto inospitali, sia per clima che per vegetazione, Selene si imbatte in un cadavere, rimanendo senza parole dopo l'identificazione della sua stessa salma. Dopo questo avvenimento viene a conoscenza di come il tessuto spazio temporale sia lacerato, portandola vicina al luogo dell'incidente dopo la morte, ritrovandosi intrappolata in un ciclo che la riconduce al punto di partenza.

Secondo il mito pelasgico della creazione, Eurinome sorse nuda dal Caos; per avere qualcosa dove poggiare i piedi creò il cielo, la terra e il mare e si mise a danzare: dal movimento si alzò il vento Borea, essa lo strofinò fra le mani ed esso si mutò nel serpente Ofione che avvolse la dea e la fecondò. Eurinome assunta la forma di colomba depose l'uovo cosmico, quando l'uovo si schiuse nacquero tutte le cose. Eurinome e Ofione andarono sul monte Olimpo, ma quando Ofione si vantò di essere il creatore la dea gli pestò la testa rompendogli tutti i denti e lo rinchiuse nelle oscurità sotterranee. In seguito Crono e Rea relegarono Ofione e Eurinome in fondo all'Oceano e presero il loro posto.

Εὐρυνόμη significa "colei che abita le ampiezze" o "colei che regna sugli spazi". Si può quindi rendere il nome Eurinome con l'epiteto la Signora dello Spazio oppure anche la Signora del Caos. E' intesa qui come la manifestazione creatrice della Grande Dea mediterranea. E' anche una personificazione della Luna