Kratos, un pappamolle...???!!

i miei 2 cents su un'opinione controversa del designer originale

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    Di recente il web si sta infiammando per via di alcune dichiarazioni del creatore originale della saga di God of War, David Jaffe, riguardo il personaggio di Kratos.
    Tra le svariate critiche che ha elencato nel suo video/rant (che qua non linkerò, se vi interessa potete cercarlo su YT), questa ovviamente è quella che ha destato di più la mia attenzione.

    CITAZIONE
    "Se [Santa Monica Studio] avesse realizzato una nuova IP, o creato un nuovo personaggio all'interno della lore di God of War con problemi personali simili a quelli capitati al team di sviluppo durante le loro vite, allora sarebbe stato fantastico, ma non prendete personaggi come Kratos o Indiana Jones per poi dire 'sapete cosa, sono Steven Spielberg, ora sono più anziano quindi mi piace molto la famiglia e voglio raccontare storie di padri, figli e Dio', no, andate al diavolo, questo non è il personaggio di Kratos. [...] Smettetela, capisco cosa state cercando di fare, ma per favore smettetela. Serve qualcuno che dica 'no' a queste persone".

    Premetto che non ho assolutamente alcuna intenzione di andare contro la sua opinione o sminuire il suo punto di vista, ma semplicemente voglio esprimere le mie idee e spiegarvi perchè Kratos, sia in God of War che in GoW Ragnarok, secondo la mia modesta opinione non è affatto un pappamolle.

    Specifico inoltre che apparentemente David Jaffe ha espresso questa opinione proprio in occasione del lancio di GoW Valhalla, il DLC gratuito che è stato da poco rilasciato, dunque ovviamente non so se fosse già a conoscenza dei contenuti del DLC oppure non aveva alcuna idea di quale fosse la trama narrata in esso.

    PUNTO N°1: E' giusto o sbagliato evolvere in maniera più umana il character development di un personaggio come Kratos?
    Come avrete potuto constatare da quel commento, David Jaffe palesemente non è mai stato particolarmente entusiasta di vedere il protagonista della sua saga diventare un padre amorevole e comprensivo, che mette da parte il suo passato e si preoccupa principalmente solo del proprio figlio, per poi finalmente capire che era lui a dover imparare a fare affidamento sull'intraprendenza e il coraggio di quest'ultimo imparando finalmente a riconoscere il suo valore...e arrivando addirittura infine persino a fare pace (ed eventualmente innamorarsi) con la persona che fino a poco prima lo desiderava vedere morto, ovvero Freya, e diventare de facto il nuovo re degli dei norreni rimasti (quelli meritevoli di poter avere una seconda opportunità, proprio come l'ha avuta lui).
    Tuttavia, tutta la storia di Kratos nella serie iniziale si basa proprio su un unico concetto: LA FAMIGLIA.
    Kratos in God of War era un uomo (diventato poi semidio) che ha iniziato a provare rancore verso tutto il pantheon greco (in particolare verso Ares) proprio per ciò che ha dovuto sopportare: la morte della moglie e della propria figlia, ancora troppo giovane. Subisce poi anche altri lutti, tra cui quello del proprio fratello, fino a poi ad arrivare a scoprire che era comunque destinato a dover mettere fine all'esistenza a tutto il pantheon greco, compreso lo stesso padre degli dei Zeus...che era anche suo padre.

    So perfettamente che uno dei fulcri più importanti dei primi capitoli era appunto il ciclo del patricidio, e forse in cuor suo il creatore originale si aspettava...che venisse attuato anche nella saga norrena...(quindi con Atreus che uccide Kratos...???) Oppure è un'altra la ragione del suo disappunto?
    Credo di averne parlato abbondantemente (anche se forse non abbastanza) in questo post, in cui appunto ai tempi del post-release di God of War nel 2018, iniziavo a teorizzare riguardo a questo particolare trope della saga, e apparentemente sembrava proprio che Atreus fosse destinato a dover veder morire il padre, ucciso per mano sua involontariamente o per mano di qualcun altro, ma dopo essere stato coinvolto in un inganno (come quelli di Odino).

    Gli eventi del gioco hanno tuttavia dimostrato il contrario, e alla fine è proprio Odino, un padre degli dei come Zeus, a morire.

    Da una parte potrei cercare di comprendere il disappunto del creatore originale prendendo in esempio il character development di alcuni miei personaggi preferiti e il mio disappunto per un altro titolo targato Sony, ovvero Horizon Forbidden West.
    Come ben sapete, sono affezionatissima al personaggio di Erend. Non mi è dispiaciuto che in Horizon Zero Dawn venisse mostrato essenzialmente come un comune Oseram che gode del suo privilegio maschile e che fa gli occhi dolci ad Aloy. Un personaggio goffo, irriverente e anche piuttosto disinvolto (per lo più quando ha bevuto troppo). Ma nel momento in cui si ritrova a dover affrontare la perdita della persona più importante, mette finalmente da parte questo suo lato goffo e grazie ad Aloy impara piano piano ad essere più responsabile, per poi finalmente fare i conti con il proprio presente e diventare il capo delle Avanguardie, rendendo onore alla memoria di Ersa.
    Il suo chara development nel sequel è essenzialmente un "more of the same" della sua iterazione nel primo capitolo, insomma...è lo stesso Erend che ancora beve (sebbene in maniera più responsabile, più o meno?), che tende a diventare piuttosto irascibile e che inevitabilmente gli verrà di nuovo ficcato il coltello nella piaga ancora fresca nel momento in Asera (inizialmente introdotta nel fumetto Liberazione, completamente dedicato appunto alla backstory del mio amato Oseram) apparirà in scena per risvegliare i suoi fantasmi dal passato.
    Insomma, non è che gli sceneggiatori abbiano cercato di evolvere ulteriormente il personaggio di Erend...almeno, non come mi sarei aspettata io, insomma (tralasciando il fatto che in questo post faccio palesi accenni a una ipotetica romance, ciò che intendo è che vorrei finalmente vedere Erend avere a che fare direttamente con un contesto completamente diverso rispetto a quello della sua madrepatria e "confrontarsi" direttamente con una persona - intendo, un altro personaggio diverso da Aloy - che invece appartiene ad un matriarcato. Non parlo di "ruoli invertiti", ma di "mediazione" tra due personaggi COMPLETAMENTE DIFFERENTI tra loro, e che inaspettatamente e paradossalmente si potrebbero rivelare molto simili, e ne approfitto per ribadire che Nakoa sembra essere la perfetta opzione per questo sviluppo del suo personaggio. Potrebbe addirittura rivelarsi una bella opportunità per poter dimostrare che effettivamente ci può essere comunicazione tra due personalità cresciute in culture che sono essenzialmente poli opposti, alla stessa maniera di Sif e Hildisvini nel finale di GoW Ragnarok)... e purtroppo HFW fallisce miseramente nel proporre un serio/credibile chara development riguardo altri personaggi che in realtà sono diventati immediatamente i favoriti del fandom, ovvero Nil, Avad, Talanah e Petra.

    Ma appunto in questo esempio sto semplicemente parlando di "mancata evoluzione", e di conseguenza un'altra persona potrebbe avere un parere diametralmente opposto al mio e arrivare ad affermare invece che quei personaggi non avevano bisogno di ulteriore introspezione o cose simili, e che invece dovevamo (volenti o nolenti) affezionarci invece rapidamente a Kotallo, Zo, Alva e Seyka, parere che comunque non mi sento in dovere di contraddire (anche se reputo che in un videogioco TUTTI I CO-PROTAGONISTI debbano avere lo stesso riguardo e non debbano esserci preferenze per un* o per l'altr*. Magari privatamente ci possono essere preferenze, ma nel gioco stesso ogni personaggio dovrebbe essere sviluppato egregiamente tanto quanto un altro).

    David Jaffe, nella sua critica, sembra invece accennare a una vera e propria INVOLUZIONE, che è una cosa ben diversa rispetto alla semplice "riproposizione dello stesso chara development". Ma prima di arrivare al sodo, rispondo al primo interrogativo del punto 1.

    IMHO: Evolvere umanamente (o non evolvere affatto) il chara development di un personaggio non è mai davvero un errore tremendamente madornale. Tuttavia potrebbe comunque rivelarsi una scelta azzardata, banale o semplicemente scontata. Insomma, una scelta apparentemente giusta, ma non necessariamente quella MIGLIORE.
    Di conseguenza è questo di cui si dovrebbe discutere: non se sia giusto o sbagliato, ma se sia invece una decisione corretta e che funziona oppure un totale azzardo che rischia di mettere in dubbio la credibilità del titolo stesso, senza però fare effettivamente grossi danni. Oppure addirittura una via di mezzo.

    Arriviamo dunque al secondo e ultimo quesito del post, ovvero:

    PUNTO N° 2: Kratos ha davvero subito un'involuzione?
    Nella frase che ho citato, David Jaffe fa solo riferimento al fatto che Kratos in questa saga si sia in sostanza "rammollito" per via del trope familiare che lo coinvolge col personaggio di Atreus e per via di ciò che si è visto in GoW Ragnarok.
    In realtà, per poter capire meglio se il protagonista sia effettivamente "più dolce" rispetto a quello che lui ha creato per la saga iniziale, bisognerebbe prendere in esame MOLTI PIU' FATTORI:
    - il contesto in cui avviene la trama del gioco (i paesi nordici e dunque la mitologia norrena)
    - gli altri personaggi coinvolti e il legame che instaurano con Kratos (Freya, Mimir, Brok, Sindri etc)
    - il legame tra Kratos e Atreus
    - i vari trope utilizzati
    - capire il motivo per il quale Kratos sia stato adattato a tale contesto.

    Questa duologia di GoW essenzialmente narra la storia di un Kratos a cui viene concessa una seconda possibilità e che, però, inevitabilmente si ritroverà a dover eventualmente avere a che fare con altri dei capricciosi e manipolatori, Odino in primis. Kratos è diventato padre, ma suo figlio non è un ragazzino qualsiasi...è Atreus, o meglio "Loki". Di conseguenza si può intuire perfettamente che questo è un Kratos che è stato adeguatamente adattato al contesto nordico della saga, e non più quello greco, come provato anche dalla didascalia che lo identifica nel murale della profezia, ovvero "Fárbauti", un appellativo che si riferisce al fulmine e che di fatto identifica appunto il nostro protagonista come "figlio di Zeus". Ma questo Kratos è appunto il "passato". Nel gioco non è solo presente un trope che riguarda la famiglia, sono presenti molte altre "morali" che forse uno spettatore medio potrebbe non cogliere immediatamente:
    1) fare i conti con il proprio presente
    2) capire che si può sbagliare quando ormai si è diventati adulti
    3) saper mettere da parte l'orgoglio
    4) non sminuire mai le iniziative e le idee di persone più giovani.

    GoW Ragnarok non mi sembra affatto un gioco realizzato solo perchè gli sviluppatori volevano inserire situazioni che a loro sono capitate nella vita reale per mero capriccio o perchè non sapevano che pesci pigliare. Lo hanno fatto PERCHE' SANNO CHE LE LORO SONO STORIE DI TUTTI QUANTI NOI e che potrebbero coinvolgere direttamente qualcuno che potrebbe sentirsi toccato. La maggior parte dei giochi attuali, Final Fantasy compreso, vengono realizzati proprio per fare in modo che i giocatori si sentano toccati da determinate tematiche. Ovviamente non metto in dubbio che ci sia qualcuno invece che vuole solo l'intrattenimento e non si preoccupa di approfondire troppo le storie dei personaggi, ma sui social vedo ormai tantissimi utenti che dimostrano di essere attratti di più da qualcosa che è in grado di emozionare e far riflettere, non qualcosa che è capace solo a "divertire". Questo considerando anche quanto sia diventato piuttosto comune parlare di media literacy.

    Una cosa che ho sicuramente gradito di questo titolo è forse questa: in GoW Ragnarok gli adulti non vengono mai veramente infantilizzati, e i ragazzini non vengono mai veramente troppo adultizzati (parlo ovviamente di Atreus, Angrboda, Thrud e Skjoldr....mi sembra un pò esagerato definire Heimdall "ragazzino" dato che comunque è palesemente più grande rispetto agli altri che ho citato ed è semplicemente stato cresciuto MALISSIMO, come Baldur e come Thor). Mi sarei ovviamente lamentata se questo fosse accaduto, ma fortunatamente non sono incappati in questo madornale errore.

    Di conseguenza, nemmeno Kratos viene reso troppo immaturo o comunque infantilizzato. Ritornando però al discorso "pappamolle o no?", dobbiamo anche adeguatamente esaminare il legame tra Kratos e alcuni dei personaggi.
    A) Freya: sebbene molti siano rimasti interdetti dall'evoluzione del loro rapporto, seguendo un perfetto trope "enemies-to-lovers" (se davvero si può parlare di questo trope nel loro caso), devo dire che la loro relazione è stata ben congeniata, soprattutto considerando che anche Freya si è rivelata essere uno dei fulcri principali per il development di Kratos, che da Farbauti piano piano è diventato appunto Óðr, come era stato precedentemente teorizzato da alcuni utenti prima della release...ed è ciò che viene rivelato appunto anche in God of War Valhalla, almeno se è davvero questa la chiave di lettura di quel finale.
    B) Mimir: inizialmente Kratos non era particolarmente volenteroso di portarsi appresso il nostro simpatico portatore di saggezza. Ma pian piano il loro diventa un rapporto di complicità e di collaborazione, arrivando poi addirittura a definirsi FRATELLI.
    C) Brok e Sindri: quando incontra i due fratelli Huldra, Kratos non ha particolarmente voglia di interagire con loro e sopportare i loro litigi, solo Atreus inizialmente sembra essere in vena di chiacchierare con i due nani. Nel corso della storia però il giocatore comprenderà che la fratellanza di Brok e Sindri è esattamete speculare al rapporto padre-figlio di Kratos e Atreus. Brok, in quanto il maggiore tra i due, è quello spesso bellicoso e con la lingua tagliente (più o meno come Kratos), mentre Sindri, sebbene sia il minore, è il più saggio e il più riflessivo. Tuttavia, esattamente come accadrà anche a Kratos e Atreus nel corso della storia, i loro ruoli in qualche modo si invertiranno: in determinate situazioni Brok si rivelerà essere talvolta quello più maturo, mentre Sindri avrà atteggiamenti che lo porteranno a essere impulsivo e irascibile, un po' come Atreus.
    La morte di Brok per mano di Odino sicuramente avrà condotto i giocatori che sarebbe successo anche qualcosa di brutto a Kratos, proprio per via di questi continui parallelismi, ma se devo essere sincera, questo è semplicemente stato il climax che ha portato poi al Ragnarok vero e proprio e che doveva fin dall'inizio comportare la morte di Odino, quello che appunto ha ucciso Brok. Sono anche convinta del fatto che il murale della profezia visto in GoW (2018) e poi di nuovo in Ragnarok mostrasse solo dei destini del tutto incerti, siccome la stessa Angrboda spiega che ciò che si è visto rappresentasse per lo più un futuro soggetto a modifiche, ma il cui concetto sarebbe rimasto lo stesso. Se Kratos avesse ucciso Thor con le sue mani, allora forse sarebbe stato lui quello a perire per mano di Atreus (involontariamente) e Odino, oppure se Kratos avesse ucciso Odino, Thor avrebbe poi messo fine alla sua vita. Ma si è verificata una circostanza del tutto diversa (proprio perché, come vi spiegherò dopo, anche la figura di Thor era interconnessa col character development di Kratos), che ha portato appunto alla morte del re degli Aesir.
    D) Thor: l’ultimo personaggio che contribuisce ulteriormente a spiegare il character development di Kratos in questa saga è proprio Thor. Pur appartenendo a due contesti diametralmente opposti, Thor ha sempre rispettato Kratos ed è stato l’unico dio (dopo Caronte) ad averlo affrontato in uno scontro alla pari in cui però era il nostro protagonista a ritrovarsi quasi in difficoltà. Il suo rapporto con Thrud inoltre è in una certa misura direttamente proporzionale a quello tra Kratos e Atreus, nonostante qualche evidente differenza.

    La risposta al secondo quesito, “Kratos ha davvero subito un’involuzione?” per me è questa: dipende dal vostro OGGETTIVO punto di vista. Personalmente mi sento di dire che il Kratos di GoW e GoW Ragnarok sia semplicemente DIVERSO (e paradossalmente uguale) a quello dell’originale, proprio perché stiamo anche parlando di un gioco uscito in un’epoca completamente diversa rispetto al 2005. Un’epoca in cui, leggendo anche riviste come PSM o Play Generation, lui e altri personaggi venivano scherzosamente ficcati in classifiche come “il personaggio più tamarro” o “quello coi bicipiti più pompati”. Ma ovviamente non ho mai voluto ricordare solo in questa maniera “quel Kratos” e, se devo essere sincera, la sua “iterazione odierna” finalmente è stata capace di mettere da parte dei ridicoli stereotipi spesso derivati soltanto da una mentalità anche piuttosto ottusa e infantile, in cui il giocatore magari tende sempre e solo a ricordare il lato “irriverente/scrauso” dei videogiochi, e non quello serio.

    Di conseguenza la mia risposta è: NO, Kratos ha avuto un evoluzione e anche non indifferente rispetto al passato, considerando anche la reazione unanime dei giocatori (compresi quelli di vecchia data) a questa umanizzazione.
    E’ un Kratos che ancora tende ad essere efferato, vendicativo, sprigiona nuovamente le sue Lame del Caos quando necessario, ma che ha sistemato egregiamente i conti con il suo passato e ha avuto una seconda opportunità. Questo Kratos non vi piace rispetto al precedente? Non sarò io a farvi cambiare idea e rispetto i vostri gusti, poiché anch’io in passato ho avuto parecchie riserve verso personaggi in cui riponevo esagerate aspettative e poi il loro chara development non mi ha stupito più di tanto...e ciò è accaduto sia quando parlavo di sequels, sia quando parlavo di nuove IP su cui ho teorizzato moltissimo.

    Ma a volte bisognerebbe anche apprezzare il duro sforzo degli sviluppatori di realizzare qualcosa che possa benissimo adattarsi al contesto attuale. E l’umanità, la comprensione e il rispetto per gli altri oggi giorno sono delle caratteristiche più uniche che rare, dunque a maggior ragione mi sento di dire che un simile chara development non andrebbe sminuito solamente con pareri beceri, qualunquisti o dettati per lo più dalla nostalgia.

    Concludo questo mio lungo excursus (magari non richiesto) reiterando il fatto che io, nonostante tutto, comprendo il disappunto di David Jaffe, perché altrimenti dovrei truccarmi da clown se negassi di non aver mai provato lo stesso senso di delusione nei confronti dei miei personaggi preferiti che avevo idealizzato/sopravvalutato o che ai miei occhi non sono stati adeguatamente sviluppati da chi di dovere. Ma mai e poi mai mi passerebbe per la testa di dire a uno sceneggiatore di cestinare definitivamente un’idea che magari SOLO AI MIEI OCCHI sembra una stupidaggine (non a caso, non ho mai scritto ad esempio che Nojima dovesse smettere di scrivere una sceneggiatura per FFX-3 o che lui e il resto del team di sviluppo - l'attuale BD1 - dovessero rinunciare del tutto a questo progetto, ma che Square Enix avrebbe dovuto semplicemente rivedere meglio le proprie priorità e capire semplicemente se era davvero il caso di cominciare a parlare di un nuovo sequel del X, sopratutto in un periodo come il 2013, in cui non si sapeva ancora nulla su un titolo già precedentemente annunciato).

    Insomma….anche meno, eh. Non credo proprio che limitare la creatività di altri colleghi sia una buona idea, siccome oltretutto stiamo parlando anche di un gioco che ha vinto numerosi award e ha ottenuto numerose recensioni positive (quindi confido che nella maggior parte di esse ci siano pareri OGGETTIVI), non di certo di un titolo che ha venduto pochissimo e che non ha avuto un risvolto positivo unanime da parte del pubblico.
    un-po-meno-cecio

    Edited by ;Morgiana. - 27/12/2023, 01:36
     
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