Allusioni al pensiero di Eraclito nella lore di FFXVI

- un'analisi a tema filosofico sui termini ricorrenti nella storia di Clive - [SPOILERS]

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    "Laddove Ultima utilizza il termine Mythos per descrivere il vessel dove poter riversare la sua anima e poter lanciare la sua magia suprema e che da lungo tempo attendeva, Logos invece indica la sua forma blasfema, in quanto esso è stato reclamato dalla volontà di un'altra persona, rendendolo un falso dio."

    -Misteri del Reame (archivio di gioco di FFXVI)



    L'Ultimania di FFXVI ha svelato importanti aneddoti sulla lore riguardante il Circolo di Malius e il culto di Ifrit Asceso, retroscena che fanno parte del passato di uno dei Dominanti, Barnabas Thalmr, e sono strettamente connessi anche con tutto ciò che riguarda "cosmogonia" della stirpe degli Ultima, una specie senziente ultraterrena che, come rivelato nel corso della trama, ambisce a reincarnarsi in un vessel perfetto e riplasmare nuovamente il mondo a propria immagine, desiderando inoltre che Clive venga appunto privato del proprio "logos". Ma per quale motivo questa parola e il fuoco stesso sono i cardini principali della trama di FFXVI? All'apparenza, la scelta di rendere Ifrit uno degli Eikon più importanti della storia di questo titolo, e non solo più un'entità che si vede sporadicamente all'inizio del gioco (esattamente come succede in FFVIII, per esempio) è dovuta principalmente alla volontà degli sviluppatori di dare priorità ad un'evocazione spesso sottovalutata e che al massimo era resa iconica in determinate boss battles. Tuttavia, l'introduzione della seconda summon di fuoco più importante della saga, ovvero Fenice, mi ha portato a formulare ipotesi che riguardano invece una non troppo velata allusione alla filosofia greca presocratica...e in particolare al pensiero di Eraclito di Efeso.
    Nell'antica Grecia c'erano diverse scuole di pensiero ed Eraclito ovviamente aveva le proprie idee riguardo alla natura, alla realtà stessa e al concetto di "archè", altro termine presente in questo titolo.

    Mentre in FFXVI la parola "Archè" (ἀρχή) viene indicata per riferirsi ai cieli che oscurano Valisthea e che rappresentano appunto "l'inizio" della fine del mondo, questo termine nella filosofia greca indica genericamente il principio o la sostanza originaria delle cose, e indicava la forza primigenia che dominava il mondo (non a caso Archè e Primogenesis in questo gioco sono praticamente collegati) ed è stato inizialmente discusso in particolare da Anassimandro, che identificava l'archè nel concetto di "apeiron" (ἀπείρων), ovvero l'infinito. Da esso tutte le cose hanno origine e in esso tutte le cose si dissolveranno. Siccome reputava che si trattasse di una materia in cui gli elementi non sono distinti, l'infinito è per definizione anche indefinito.

    LE DIFFERENTI IDEE DI PENSIERO NELLA FILOSOFIA PRESOCRATICA

    1) ILOZOISMO: materia primordiale identificata in una sostanza
    2) PANTEISMO: materia primordiale identificata in una divinità o in una forza superiore
    3) MONISMO: materia primordiale ritenuta come legge unica

    Ma se per i presocratici appartenenti alla scuola di Mileto come Talete, Anassimandro e Anassimene, l'archè veniva identificata nell'infinito, nell'acqua o nell'aria...per Eraclito le cose erano ben diverse.

    Definito come "pensatore oscuro" per via della sua enigmaticità e delle sue osservazioni taglienti, Eraclito divenne conosciuto per il concetto di "panta rei" (πάντα ῥεῖ = "tutto scorre").

    CITAZIONE
    "La forma dell'essere è il divenire, perchè ogni cosa è soggetta al tempo e alla trasformazione, e anche ciò che sembra statico e fermo in realtà è dinamico."

    Eraclito, in aggiunta al concetto di "panta rei", concepisce la realtà come fluire e identifica il principio di tutte le cose nel fuoco, l'elemento mobile e al tempo stesso distruttore. Esso simboleggia la visione eraclitica del cosmo come energia in continua trasformazione in cui tutto ciò che esiste proviene dal fuoco e ritorna al fuoco (non a caso, oggi giorno siamo piuttosto avvezzi a ripetere il detto "Polvere sei e polvere ritornerai").

    Una delle parti più significative del pensiero di Eraclito però riguarda la teoria dell'unità dei contrari. Normalmente molti pensavano che il bene potesse esistere senza il male e che la vita potesse essere vissuta in maniera tranquilla. Non è invece ciò che il filosofo pensava:

    CITAZIONE
    "La legge segreta del mondo risiede nella stretta connessione dei contrari che, in quanto opposti, lottano tra loro. Uno vive la morte dell'altro come l'altro muore la vita del primo. Al tempo stesso, non possono stare l'uno senza l'altro, vivendo solo l'uno in virtù dell'altro."

    Paradossalmente dunque, in un'idea così irrazionale, è presente al tempo stesso razionalità. Inoltre, Eraclito era talmente persuaso dalla logicità dell'universo da definire la legge dell'interdipendenza degli opposti con un termine altrettanto ricorrente in FFXVI...appunto la parola "logos" (λόγος = parola, discorso, pensiero, ragione). Di conseguenza, il principio di tutto da lui identificato nell'elemento del fuoco è strettamente legato al concetto di logos facendo intendere chiaramente che il fuoco è il principio fisico delle cose, mentre il logos è la legge universale che le governa.

    La sua visione cosmologica combacia nell'identificazione di un dio inteso come "entità dei contrari, mutamento continuo e fuoco generatore".

    CITAZIONE
    «La divinità è giorno-notte, inverno-estate, guerra-pace, sazietà-fame. Ed essa muta come il Fuoco.»

    FUOCO/LOGOS PER ERACLITO

    Logos -> realtà eterna e divina che si realizza:
    A) nella lotta dei contrari (bene/male)
    B) nel ciclo produzione/distruzione

    RIEPILOGO:
    -Secondo Eraclito, il principio di "archè" va identificato nella materia del FUOCO
    -La legge del divenire per Eraclito riguardava principalmente l'UNITA' DEI CONTRARI
    -Il concetto di logos, seppur normalmente tradotto con la parola "ragione, logica", ha molteplici significati: non è solo una caratteristica umana, ma anche l'essenza stessa della realtà.
    -la lotta e l'opposizione tra due contrari sono aspetti ineluttabili della realtà, senza i quali non ci sarebbero la vita e l'essere
    - per "visione ciclica del mondo" si intende la dottrina secondo la quale il mondo ritorna al caos primitivo dopo un certo numero di anni, da cui uscirà di nuovo per ricominciare il suo corso in maniera uguale.

    (per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente, trovate tutto qui, anche se io mi sono documentata andando a recuperare il mio vecchio libro di testo di filosofia delle superiori)


    So che questo è un post diverso dal solito e che oltretutto è piuttosto didattico (oltre al fatto che non è stato scritto da me "a braccio", ma ho semplicemente riassunto in buona parte le informazioni che ho appreso durante le scuole superiori...ma allo stesso tempo queste nozioni mi hanno dato molto di cui pensare riguardo alla trama di FFXVI e in particolare riguardo aspetti del passato di Valisthea a mio parere accennati.

    Ancora oggi la descrizione riguardante la madre di Barnabas, i figli di Dzemekys ed il Circolo di Malius mi sta dando ancora grossi grattacapi, proprio perchè non si riesce a comprendere alla perfezione quale fosse il culto rivale che ha tolto la vita a colei che ha cresciuto Barnabas...che tutto sommato per certi versi è un "Pensatore Oscuro".
    Per questa ragione ho iniziato a concepire ulteriori teorie su questi "culti rivali" e attraverso il mio ripassino sulla filosofia presocratica sono arrivata addirittura a pensare che "tali culti rivali" potessero in realtà essere alla stregua delle varie dottrine, le cui idee divergevano principalmente appunto per il loro concetto di "archè".



    I membri del Circolo di Malius (compresa la madre di Barney) erano profondamente persuasi dall'idea che Ultima, nelle sembianze di Ifrit Asceso (quindi con i poteri di Fenice) potesse effettivamente essere il loro vero salvatore e l'origine di tutto quanto...e in parte le cose stanno effettivamente così.
    Ma nel mondo di Valisthea esistevano anche altri culti (e di conseguenza, differenti dottrine di pensiero), non a caso il Culto di Greagor è uno di quelli che è presente negli eventi del gioco di FFXVI. Ma secondo me i vari culti rivali rispetto a quello di (Ulti)Malius a quell'epoca appunto avevano divergenze su chi fosse "l'entità primigena", e magari consideravano l'acqua, l'aria o l'infinito come effettivo inizio di tutto.

    Escludendo "l'apeiron", poichè in qualche modo anche questa definizione potrebbe sempre e solo rappresentare lo stesso Ifrit e dunque implicitamente il fuoco, rimangono solo gli elementi aria e acqua. Al momento mi risulta piuttosto improbabile pensare che l'unione dei due elementi che in FF rappresentano l'aria o comunque il cielo (quindi Garuda e Ramuh) potesse essere un'entità importante per un ulteriore terzo culto rivale di cui non siamo assolutamente a conoscenza, mentre l'unico elemento veramente opposto al fuoco...è l'acqua.
    Mi sembra dunque logico constatare che la madre di Barnabas probabilmente è stata uccisa proprio da dei seguaci dell'unico Eikon che ancora non abbiamo visto, Leviathan, e che di conseguenza la distruzione del cristallo madre di Dzemekys (con conseguente creazione di un cratere con delle cascate) possa essere dovuta alla definitiva (?) sconfitta della summon acquatica più popolare della saga e che tra tutte avrebbe probabilmente minacciato l'arrivo di Ifrit Asceso.

    Discuterò meglio riguardo questo argomento in un altro post (ovviamente parlando anche di una certa bambina che mi ha dato altrettanti grattacapi...) anche se per ora sono più propensa ad attendere ulteriori novità sui DLC di FFXVI e preferisco farmi sorprendere da ciò che riveleranno.
    Spero che questo post possa essere per voi un'interessante lettura per comprendere al meglio in che modo un Final Fantasy può essere concepito attraverso queste (più o meno vaghe) allusioni a cose come la mitologia greca, la filosofia, la storia e magari anche sulla nostra società odierna.
     
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